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100 O. WIESELGREN
V. a. 25. Brani scelti fra le Vite degle Uomini Illustri di Plutarco;
tradu-zione in latino di Lapo Castiglionchi e di altri.
Perg. 37,5 X 25 cm 147 fogli. Stile umanista minuscolo. Iniziali ornate a gambi
allacciati. Il foglio 1 recto é vagamente decorato; nel margine al basso due putti portano
uno stemma, ehe mostra un albero sradicato in campo d’oro. Dorato sul taglio. Rilegatura
moderna.
Inc. Antonii Tudertini prohemium in vita Thesei...
Expl. fieri licentia prohibebat. Explicit vita Periclis atheniensis.
Nessuna sottoscrizione. — Non si é potuto verificare a quale famiglia lo stemma
appartenga. La famiglia ferrarese dei Pacini portava uno stemma di simile figurazione, ma
in campo d’argento e non d’oro.
Proveriienza. Dalla collezione Sparfwenfeldt.
V. a. 28. Valerius Maximus: De memorabilibus libri VIIIL
Perg. 27 X 18 cm. 166 fogli. Stile italo rotondo. Iniziali ornate in rosso e azzurro;
nessun’altra decorazione artistica. Il testo é scritto di una sola mano; i commentari invece
sono di piü mani e di epoche diverse. Rilegatura di pergamena.
Inc. Urbis romane exterarum quoque.
Expl, iusto impendens supplicio coegit. Deo gracias. Amen.
Provenienza. Delia Vecchia storia del manoscritto fa cenno la seguente inscrizione,
ehe si tro va al foglio 166 recto: Hoc volumen Valerii Maximi contulit loco Sancti Bernardi
prope et extra muros civitatis Hortane Petrus ser. Aloisii de eadem civitate ad usum fratrum
commorantium in prefato loco. — Evidentemente si trätta della cittä di Huerta (Horto) nella
provincia di Sarragozza nella Spagna, döve si trovava un vecchio chiostro di monachi
cistercensi. É a questo chiostro ehe il manoscritto probabilmente é stato donato. — Del
suo destino posteriore ci informa una inscrizione al foglio 1 recto, ehe dice: »Viro clarissimo
Henrico Ernst avYjaöauvov d. Romae Lucas Holstenius 1638 Idib. Nouemb.» — Lucas
Hol-stenius é il famoso convertito, editore di classici, ehe durante il pontificato di Innocenzo X
era prefetto della Biblioteca Vaticana e ehe nel 1655 in qualitä di legato del Papa ricevette
a Innsbruk la professione di fede della Regina Cristina. — Henrico Ernst era un
tedesco-danese, ehe fu poi professore all’Accademia di Sorö.
A. 223. Augustinus: De civitate Dei.
Perg. 38,5 X 27 cm. 355 fogli. Stile umanista minuscolo. Iniziali ornate a gambi
in-trecciati. Rilegato in legno, coperto da pelle senza rilievi. Dorato sul taglio.
Inc. Interea cum Roma.. .
Expl. omnipotenti deo in excelsis in secula seculorum amen.
Sottoscrizione. Finiunt libri XXII Aurelii Augustini Doctoris eximii atque sanctissimi
contra adversarios nominis veri dei et de utraque civitate di vina et mundana. Scriptum
per me Roserium de Brunchorst sub annis domini M CCCC XXXIII.
Nel foglio 15 recto (al principio del testo) sul margine inferiore sta
un’arma disegnata ma non colorata, fra una ghirlanda di fiori e di
serpeg-giamenti, a modo di ornamentazione. L’arma, ehe é coronata da una mitra
ai lati della quale pendono due fettuccie, fa vedere una sbarra a squadra
con tre mezzelune. La stessa arma appartiene adesso alla famiglia
italo-spagnuola Dusmet (presentemente domiciliata a Roma), un ramo della quale
porta il titolo ducale.
Provenienza. Delle vicende precedenti del manoscritto non si sa nulla.
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