- Project Runeberg -  Nordisk tidskrift för bok- och biblioteksväsen / Årgång XVI. 1929 /
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(1914-1935)
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»PHILOBIBLON» 105

nelle esistenti proporzioni, é la testimonianza piü fulgida dell’ importanza
culturale della bibliofilia.

Da quanto precede risulta ehe la bibliofilia non é punto un concetto
ehe sia spettato ai nostri tardi tempi di formare.

La bibliofilia é un fenomeno culturale manifestatosi nell’ antichitä e
nel medio evo. Ma se poi si cerca la storia della par o la ’bibliofilia’, si
riscontra con sorpresa ehe questa parola é alquanto giovane e non ha affatto
quelle antiche origini ehe ci si potrebbe aspettare. In luogo delle parole
’bibliofilia’ e ’bibliofilo’, ora cosi consuete, si usavano nell’ ultimo medio
evo e nei secoli immediatamente seguenti, delle perifrasi, come ’ärnor
libro-rum’, ’amatör librorum’ e simili, ma gli umanisti incominciarono ad usare
inoltre la denominazione greca y iXoßtßXos. Anche questa parola compare
nella letteratura greca relativamente tardi, la prima volta in Strabone, vissuto
nel primo secolo ante Cristo. Da ^iXößißXcx; si fece quindi una nuova dotta
forma ’f.XoßißXia (per analogia con ziXoioyoc, ^iXoso’fia), la quäle parola io ho
veduto usata la prima volta in H. Conring, De Bibliotheca Augusta, quæ
est in arce Wolfenbuttelensi etc. (Helmestadii 1661), p. 150. Giä nel XVII
secolo comparve poi la parola greca nella nuova forma: ßtßXiG<piXoc, ßißXioy.Xto.
Il primo ehe sembra avere usato queste forme, ehe poi ebbero la preferenza,
é il teologo olandese G. A. Saldenus. Questo Saldenus pubblicö in Utrecht
nel 1681, col pseudonimo Christianus Liberius Germanus, un lavoretto dal
titolo: BißXio’fiX’la sive De scribendis, legendis et æstimandis libris exercitatio
parænetica e poi col suo proprio nome in Amsterdam nel 1688 un’ opera
maggiore dal titolo: De libris varioque eorum usu et abusu libri duo; in
quest’ ultima opera trovansi a pagina 219 ßtßXt&^iXoi e ^’.XtfßißXoi usate
con-temporaneamente. Nel XVIII secolo compaiono le forme latinizzate
’bi-bliophilus’ e ’bibliophilia’ e da queste derivano le nostre forme ’bibliofilo’
e ’bibliofilia’. Solo nel 1798 la parola ’bibliophile’ é accolta nel Vocabolario
dell’ Accademia di Francia; nell’ Enciclopedia di Diderot e d’Alembert, ehe
nel tomo 2 (1751) dedicava articoli a ’bibliomane’ e ’bibliomanie’ la parola
non era accolta. In vocabolari italiani la parola ’bibliofilo’ entra solo nel
sec. XIX. Nel New English Dictionary di Murray non si trovano addotii
esempi precedenti al sec. XIX. Come risulta dal titolo del piccolo scritto
di J. G. I. Breitkopf Ueber Bibliographie und Bibliophilie (Leipzig 1798),
giä alla fine del sec. XVIII la nostra parola si trovava usata nella
letteratura tedesca, ma Breitkopf non då alcuna noiizia della storia né della parola
né del concetto.

Come teste fu detto, i dotti umanisti avevano preso dal greco la parola

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