- Project Runeberg -  Nordisk tidskrift för bok- och biblioteksväsen / Årgång XVI. 1929 /
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(1914-1935)
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» PHILOBIBLON » 107

espressione nell’ autoconfessione di Riccardo de Bury, e nessun posteriore
raccoglitore ed amatore di libri del tipo di Riccardo de Bury puo leggere quel
capitolo senza ritrovarvi stati d’animo in cui egli stesso non si sia trovato.
Anche se ci furono di quelli — come la biografia di Riccardo de Bury
dimostra — ehe considerarono la sua attivitä di bibliofil© con aperta
sor-presa o addirittura con indignazione, puré Riccardo de Bury, guardato alla
luce dei nostri giorni, non é un mistero psicologico; non sono mancate
analogie con la sua esistenza nei tempi posteriori.

Se Riccardo de Bury sia riuscito a diffondere la sua opera anzi la
morte mediante copie, o se il »Philobiblon» sia stato ritrovato »inedito» fra
le carte da lui lasciate, non sappiamo. In favore di questa seconda
possi-bilita starebbe il fatto ehe una certa esitazione era sorta intorno la
pater-nita del lavoro, ehe nei titoli di certe copie si attribuisce al dotto domenicano
Roberto Holkot, legato d’amicizia a Riccardo de Bury. Quest’ incertezza si
potrebbe spiegare supponendo ehe Roberto Holkot si sia occupato della
reda-zione definitiva del »Philobiblon» per la pubblicazione e per tal modo abbia
acquistato fama — specie negli ambienti domenicani — d’esserne il vero autore.

Che il »Philobiblon» abbia avuto nei medio evo larga diffusione
testi-monia la gran copia di manoscritti di disparate provenienze ehe ci é ancora
conservata. Allorché si pubblicö l’ultima volta il testo latino (1922)1 si
conoscevano non meno di 42 manoscritti e aleune notizie di manoscritti
esistenti un tempo ma ormai spariti.2 Quando si stampö Fedizione
immedia-tamente precedente (del 1914), l’editore, il bibliofilo italiano Marco Besso,
conosceva solo i 35 manoscritti conosciuti dall’ inglese E. C. Thomas (1888)
e dall’ americano A. F. West (1889). lo sono ora in grado di indicare
l’esistenza d’altri tre manoscritti, non citati prima fra la letteratura intorno
al »Philobiblon».

Fino al 1920 si conoscevano solo due manoscritti di Monaco del
»Philobiblon» (Clm. 4705 e 5829). Il bibliotecario tedesco M. J. Husung pubblicö3
quest’ anno un pregevole studio sulla storia del testo del »Philobiblon»
citan-done altri tre (Clm. 17292, 19742 e 23952). Tutti e cinque questi mano-

1 Per incarico della Societä svedese per l’industria del libro (»Föreningen för
bokhandtverk») io pubblicai nei 1922 il testo latino con introduzione, traduzione svedese e
comtnentario, con il titolo: Philobiblon eller om kärleken till böckerna of Richard de Bury
biskop af Durham. Med inledning, latinsk text och anmärkningar utgifven och öfversatt
af Axel Nelson. (Philobiblon, ovvero dell’ amore per i libri di Riccardo de Eury,
ves-covo di Durham. Con introduzione, testo latino e note edito e tradotto per Axel Nelson.)
Stockholm 1922. 8°. XXV, LXXXIX, 147 pp.

2 Vedi A. Nelson, op. cit., p. xx.

3 Vedi Zentralblatt für Bibliothekswesen, Jahrg. 37 (1920), pp. 105—120.

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