Full resolution (TIFF) - On this page / på denna sida - Sidor ...
<< prev. page << föreg. sida << >> nästa sida >> next page >>
Below is the raw OCR text
from the above scanned image.
Do you see an error? Proofread the page now!
Här nedan syns maskintolkade texten från faksimilbilden ovan.
Ser du något fel? Korrekturläs sidan nu!
This page has been proofread at least once.
(diff)
(history)
Denna sida har korrekturlästs minst en gång.
(skillnad)
(historik)
1º CONGRESSO MONDIALE DELLE BIBLIOTECHE E DI BIBLIOGRAFIA
ROMA—VENEZIA 1929.
Sezione Va — Il Libro Italiano.
MANOSCRITTI ITALIANI ESISTENTI
NELLA REGIA BIBLIOTECA
DI STOCCOLMA
Per
il dott. O. WIESELGREN, Stoccolma
DI MANOSCRITTI ITALIANI la Regia Biblioteca di Stoccolma non
possiede una collezione ehe sia molto notevole per numero, ma che
è invece abbastanza importante per qualità. Sono di varia provenienza.
La parte più interessante della collezione è dovuta a Sparfwenfeldt,
che durante il suo soggiorno nella Spagna circa l’anno 1690 acquistò
(fra molte altre cose) anche un certo numero di preziosi manoscritti di autori
classici di origine italiana, due dei quali erano appartenuti al celebre storico
Zurita ed erano poi passati in mano del duca Olivarez. Almeno uno di
questi manoscritti (marcato adesso colla rubrica D. 121 a e contenente una
traduzione italiana del libro De viris illustribus del Petrarca) offre particolare
interesse perchè scritto dal famoso calligrafo Giovanni Marco Cinico, che
aveva impiego presso la Corte Aragonese a Napoli e che per conto di eminenti
personaggi della stessa ha eseguito parecchi lavori di scrittura a penna
veramente magnifici. Il nostro manoscritto è una splendida prova della brillante
arte ornamentale del libro fiorita in Italia nei Quattrocento; anche la
conservazione del manoscritto è la migliore ehe si possa desiderare. Un altro
dei manoscritti della Regia Biblioteca, V. a. 15, (Diogenes Laertius), ha suo
pregio non tanto nella ornamentazione, che è cosa abbastanza semplice,
quanto nella accurata sottoscrizione di chiusa, di mano del calligrafo Petrus
Ursuleus, addetto pur questo alla Corte Aragonese, ehe si valeva spesso
dell’opera sua. Il codice V. a. 17, che contiene traduzioni di Erodoto e di
Tucidide fatte da Lorenzo Valla e copiate di prima mano dagli stessi autografi
del Valla per opera dello scrivano Theodericus Rouer Almannus, ci
<< prev. page << föreg. sida << >> nästa sida >> next page >>