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p Ma nel suo sen celando i sacri ardori
Trema di gjoja e tace vergognosa? —
Non voglio far del mio difetto un vanto,
Ni coi miei suoni tremoli e meschini
Turbar della natura il dolce canto.
Se quanto amo i tuoi fiori, allori e pini,
Le Ninfe d’Elicon mi amasser tanto,
NelF ombre tue farei carmi divini.
4.
Luigi Vestru
Natura liberale ed arte ardita,
Yestri, ti fece attore. II mobil viso
Dove confondi e unisci il pianto e il riso,
Pare uno specchio dell’ umana vita.
La Yita giå, credendosi tradita,
Ti osserva austera con un guardo fiso,
E vuol riprenderti, ma d’improvviso
Vinta si trova e geme e loda invita.
Nel tuo poter sai colger ogni affetto,
Gioja ed amore insieme, odio e dolore;
Tu sai domarli come un vero Alcide.
Lo spettator, nel cui commosso petto
Si desta gjoja, odio, dolore e amore,
Ti ascolta e ammira e gode— e piange e ride.
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