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5-
Alla Signora Luigia Boccahadati.
Si dolce ia viata « *i soAv* in roce.
Pdraaca.
Quando veggk) Zeltnira arditaraente
Esporsi, per salvare il padre e il figlio;
Ezilda con un raggio del suo ciglio
Hluminar di Clodomir la mente;
Desdemona, serena ed innocente
Amar cosi, nel suo mortal periglio,
Che Otello giå, «angiando il vil consiglio,
Tornando in se, del suo furor si pente —
Io veggio Te. Dal roseo labbro espressa
Della natura la favella spira,
Perché set sempre la natura stessa.
Lo spirito d.’Ezilda in Te s’ammira,
La grazia e 1’innocenza dell’ oppressa
Desdemona, e la forza di Zelmira.
un giorno, che nessun soggetto
Fosse troppo altd per la Poesia.
• • Tutto cantai, che nel mio sen fioria;
Ogni difficoltå mi fu un diletto.
Ma poi ché il canto tuo toccö mio petto,
L’ardir mancar mi sento e 1’alma mia
6.
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